domenica 25 novembre 2012

Instagram

Credo che ultimamente il concetto di foto sia passato da "rappresentazione artistica istantanea ottenuta mediante fotocamera" a "composizione che fa apparire bello il soggetto".
Il che non è per forza una critica, alla fine anche le foto del secondo tipo presuppongono un certo talento, o "occhio", per non esagerare.
Il problema è che manca l'anima.

venerdì 2 novembre 2012

Una chimica (scettica)


C3H5(ONO2)3. 
H2O. 
H+Cl-.
Ma in fondo anche le persone sono elementi. 
Si mettono a due a due e poi esplodono. O si annullano. O si legano per sempre, e creano un mondo nuovo.

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giovedì 25 ottobre 2012

Ch'a nullo amato.


Amore, che a nessuno che è amato risparmi di amare.
Eccola qua, la formula della felicità.

Togli il relativismo della frase. Togli tutte le implicazioni scabrose. Togli il campo semantico della volontà, del libero arbitrio, dell'emotività, dell'inesorabilità della vita umana. Rinnega l'autore, dimentica l'opera, e se ami tutt'ora, se un simile turbine ti ubriaca il cuore, abbandona con una carezza i personaggi, ché i tuoi capelli li scompiglia lo stesso vento.
Allontana il secolo, rifiuta la religione, esilia ogni interpretazione. 

L'hai sottratta da tutto ciò. Adesso rapiscila, ficcala nel tuo sacco riottoso di nuove speranze, di curiosità, di sospetto.

( Perché tu non credi veramente che è ciò che sembra. Perché tu che ami già sai che niente è come sembra, e che il meraviglioso si annida dietro quelle apparenze, incubato nei dettagli, Dio e il Diavolo se lo giocano a dadi tutti i giorni. )

Portala nell'orfanotrofio della tua anima e dàlla in adozione al nostro tempo, regàlatela con un sorriso, portala a casa, avvolta in una coperta fatta di fede, mettila tra te e la persona che ami, all'altezza del petto, e ascolta.

Ascolta.
Ama.
Ascolta.

Lo senti?
Ora capisci cosa vuol dire?

Amor ch'a nullo amato amar perdona
Amor, ch'a nullo amato, amar
perdona

Che se tu ami, e la persona che ami ti ama, amando non puoi far altro che farti dare altro amore. E più ne ricevi, più ne dai. Più ne dai, più lei lo ricambia. E l'amore sale, sale, sale.
Amore senza tempo. 
Amore per sempre. 
Cresce, cresce, cresce, in una reazione chimica che non può più fermarsi, che non può più avere fine, che non smetterà mai di rinnovarsi perché quella è la ricetta giusta, quelle sono le parole giuste, quello è il calcolo da fare, il calcolo senza numeri, l'infinito senza calcoli, la formula della felicità.

La formula della felicità.

domenica 21 ottobre 2012

Le nostre altalene ontologiche.

Quand'è stata l'ultima volta che ti ha chiesto 'come stai?' una persona a cui potessi rispondere veramente?

mercoledì 10 ottobre 2012

Telegraph to Lucretia #1

Non è facile studiare filosofia con una bambina di otto mesi in camera.

E' qua che saltella, ride, gioca da sola, gioca con me. Un piccolo fiore. Gemma-Germoglio, guanciotte di miele, glaucopide come Atena, allegra come il Cristo bambino dipinto sul sole da un graffitaro ubriaco dopo la festa dell'oratorio, forse una specie di Maria Maddalena, forse semplicemente lo spirito dei bambini che le ride dentro e non si ferma, non si ferma, non si ferma, finché c'è qualcuno che la ascolta, anche se non c'è.
Capelli morbidi, biondi e rossi come il fieno al tramonto, che si attorcigliano su se stessi, la chioma di un putto segreto del Bernini sciolta dalla sua prigione di marmo. Mani piccole che toccano tutto, tutto sentono, orecchie per ascoltare, che sentono tutto, che non sentono niente, che non hanno bisogno di capire, pelle di rosa, stretta gentile, un modo armonico disarmonico da una stanza e l'altra, e l'allegria si sposta come una folata di vento bianca e azzurra chiusa nel suo piccolo body rosa. Io a seguirla come una rondine col sud.
E qualcuno mi interrompa perché potrei continuare per sempre.
Non serve un bimbo per innamorarsi della vita, ma se c'è... se c'è succede due volte.

sabato 8 settembre 2012

Swallow

palides:

04390009 by Lisa_Summer on Flickr.
Un tatuaggio sul polso, una rondine come una freccia a cui indicare sempre dove volare. Ogni volta che tendi la mano al cielo, ogni volta che spari ad una stella per lasciare alla notte il tempo di brillare ancora un po' fuori dalla finestra - il tempo di durare ancora quanto basta per altri cento-mille baci-deinde-centum, e sogni e terrori e lacrime e fantasie e tutte le altre cose strane che aspettano quando poi scendi dal letto e poggi sul tappeto il piede del risveglio, di solito quello sbagliato.
Una rondine che vola a raso sulla pelle, se avvicini il polso all'orecchio puoi sentirne le piume frusciarti contro - è il battito del tuo cuore, il frullo d'ali spaventato di un pulcino che si getta dal nido giù nel mondo della forza di gravità. 
La vorrei nera, nera come una macchia, come un buco nella terra o nell'acqua, nera perché nera vuol dire tutti i colori insieme, nera che sia come d'inchiostro, la dattilografia di un sogno incisa dal becco alla coda sul manoscritto più economico del mondo: il mio corpo senza ali.    

domenica 19 agosto 2012

Bovarismo n.2

"Mi chiamo Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta, figlia del Capitano Efraim Calzelunghe, prima terrore dei mari, ora re dei neri. Pippi non è che il mio diminutivo, perché papà trovava Pippilotta troppo lungo".

"Bene, Pippi, sai dirmi quanto fa 7 più 5?"
"Be', senti, se non lo sai da te, non aspettarti che te lo venga a raccontare io!"

I'm back from black.

mercoledì 25 luglio 2012

Dieci piccoli insindacabili diritti


Stamattina mi sono divertita a compilare questo simpatico meme trovato su Fiumi di Parole. La prima volta che ho letto Come un romanzo ero solo una bambina. Una piccola maschiaccia affamata di storie che, finito di razziare i livelli inferiori delle libreria, era passata a quelli superiori, dove c'erano i libri "da grandi"...
Una cosa che mi è rimasta, che mi sono segnata nelle riletture successive, è questa frase: 
" In argot francese leggere si dice ligoter, che vuole anche dire 'incatenare'. Nel linguaggio figurato un grosso libro è un mattone.  
Sciogliete quelle catene e il mattone diventerà una nuvola.  "
Ed ora, il meme...






1) Il diritto di non leggere
Gli autori russi non mi hanno mai preso. Ho iniziato e finito ieri un libro di Dostoevskij, ma oltre a quello niente: la mia esperienza si ferma a racconti vari di autori più (Gogol') o meno noti, ad un primo approccio con Tolstoj, ma non ci posso fare nulla; non mi attirano. Problema di lingua? La curiosità mi rimane sempre, conto su quella. Magari un giorno riuscirò ad apprezzare.
2) Il diritto di saltare le pagine. 
Mi viene in mente... le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, sei libri passati a sbirciare la fine delle pagine, le battute parlate o le conclusioni dei capitoli, soltanto per sacramentare mezzo secondo dopo e tornare furiosamente indietro con l'intento di capire come esattamente si arrivava a quel punto.
3) Il diritto di non finire un libro
L'unico libro che non ho mai finito (nel senso di abbandonare) è Il Milione di Marco Polo. Me lo tengo così, sulla fedina penale di lettrice, a ricordarmi che ho dei limiti anch'io.
4) Il diritto di rileggere
Oh, be', tutti i libri dell'infanzia, in primis Harry Potter. E su questo non transigo. Vi è mai capitato di rimettere a posto la stanza (o il comodino, la libreria, un posto dove tenete i libri) quando all'improvviso vi ritrovate in mano un volumetto degl'Istrici della Salani che leggevate da piccoli, un Roald Dahl, una Bianca Pitzorno, e senza pensarci un attimo, come fosse la cosa più naturale del mondo, vi mettere a spizzicare a caso, poi leggete la fine, poi l'inizio, e alla fine rimanete là in ginocchio assorti nella lettura finché non l'avete finito ancora? E' uno dei pochi motivi per cui metto veramente a posto camera mia.
5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa. 
Tanta gente fa smorfie davanti ai fumetti, ma sempre di letture si tratta. Non capisco quelli che si riservano un solo gusto: se leggo fumetti non leggo libri, se leggo libri non leggo fumetti. E Neil Gaiman non è Topolino...
6) Il diritto al bovarismo
"A un cerbiatto somiglia il mio amore", "Lunamoonda", Pennac, Benni, e quanto dolceamaro sarebbe continuare questa lista infinita.
7) Il diritto di leggere ovunque
L'ultimo libro di Martin che ho finito mi ha accompagnato 24 su 24. Lo leggevo veramente ovunque: colazione, pranzo, durante le faccende, mentre stavo al pc, mentre ero al telefono (un paio di persone mi uccideranno), in autobus, in vacanza, sulle panchine davanti casa, sul davanzale, in cucina, a cena sotto il tavolo, in bagno (siano benedette le letture in bagno), in auto (non guido, tranquilli), in piedi fuori dalle porte troppo presa dal capitolo per bussare, con le dita sui tasti del cellulare troppo assorta per comporre un messaggio, alla fermata dell'autobus con le lacrime agli occhi davanti alla gente un attimo prima di salire... ma è una regola piuttosto generale. Alcuni libri richiedono posti in cui essere letti (e questo lo vorrei approfondire), altri hanno semplicemente bisogno che tu lo faccia. E tu hai bisogno di loro. Così trovi il tempo, e per quanto riguarda il luogo... a chi interessa il dove, se ci sono anche soltanto sei minuti di "quando"?
8) Il diritto di spizzicare. 
Spesso mi godo La Bussola d'Oro in pillole. Prendo i pezzi che più mi piacciono e li rileggo con trasporto. Mi capita con pochi libri, di solito se li riprendo in mano finisco per rileggerli che lo voglia o no, ma se il testo ha quella determinata intensità... be', basta anche uno sguardo ad una sola pagina per colmare una giornata.
9) Il diritto di leggere ad alta voce
Leggo spesso ad alta voce i dialoghi o le cose solenni. Capita nei testi in poesia; spesso le parole hanno necessità di essere assaggiate, letteralmente, le devi sentire sulle labbra e sulla lingua, proprio come un bacio. Per i classici è lo stesso discorso: sia in greco che in latino, sia in prosa che in versi, sia la traduzione che il testo originale (ma il testo originale soprattutto).
10) Il diritto di tacere.
"Com'è questo libro?"
"..."
E quella è una risposta.


lunedì 23 luglio 2012

Cheers, Cerere, Cherios

Grazie alle mamme dei miei amici, perché li hanno fatti tutti così belli, così grandi, così loro.
"Le lacrime dell'inverno servono a qualcosa / nutrono la terra, fan crescere una rosa."

venerdì 20 luglio 2012

Tamar


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"Lei era una ragazza felice ogni volta che leggeva un libro e il libro leggeva dentro di lei."

Nulla, soltanto un commento breve su Qualcuno con cui correre di David Grossman che mi ha prestato W. Per proprietà transitiva si possono sposare librerie?

mercoledì 18 luglio 2012

Napkin

Done in the last month:

  • sunbathed until sickness
  • transpotting in Ediburgh (without reading Welsh)
  • seen Paolo Nutini & Lisa Hannigan in the same night
  • written in english when there's no need for.
Sulla cima di Balfour Hill mi sono riempita i polmoni di un'aria talmente pura che la mia pelle mi ha chiesto di respirare. Così ho tolto la maglietta. Scrutavo ad occhi socchiusi nella nebbia. Poi una mucca ha ricambiato il mio sguardo.
Oh, Scozia.

Ah, e ho ricominciato a leggere sul serio. Mi hanno portata in Abruzzo, nel Regno Unito, nella capitale. Per tutta risposta, io mi sono trascinata dietro Gerusalemme, Portland e l'intero continente di Westeros. La Emma Bovary dentro di me ha bisogno di sentirsi a casa anche quando ha voglia di fuggire lontano; sono una lumachina bavosa che si fa gusci di carta e inchiostro e lascia dietro di sé scie di lettere mangiucchiate e sogni da ricordare...

domenica 3 giugno 2012

affilare la pietà

E così sei qua.
Forse c'è bisogno di una revisione, di buttare un'occhio alla macchina, ai motori, per vedere se tutto funziona, se si può circolare di nuovo, se la patente per il mondo è scaduta oppure no. Ma, e non so se sia questione di tempo o meno, su questo proprio non ci riesco. Sono un po' come Lupetto, basta salti nel tempo, né indietro né avanti, ora voglio stare qua.
Ricamando punti della situazione potrei fare centrini per i salotti di tutta Versailles.
Adesso si va a cercare un equilibrio senza mezze misure, l'estate lo porta con sé coi grilli e le rane. E le macchine della statale, sempre più veloci, sempre più lontane.
E un cuore qua in fondo, da qualche parte, che canticchia sotto questa doccia di sentimenti che scroscia e scotta e congela. 
Nunc est vivendum, δηὖτε. 

sabato 3 marzo 2012

Parole che descrivono giorni

"Mamihlapinatapai è una parola in Yahgan, la lingua degli Yamana della Terra del Fuoco. Il vocabolo è noto per essere una delle parole più concise e di difficile traduzione al mondo. Il termine descrive l'atto di «guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che nessuno dei due vuole fare per primo»."
-Wikipedia
Gorgia, vattìn: qualcosa esiste, qualcosa è conoscibile all'uomo e quello stesso qualcosa, a volte, è pure comunicabile. 
Terribilmente comunicabile.

giovedì 1 marzo 2012

Dio dei buoni propositi formulati sotto la doccia

Sono single!
Ma passiamo alle notizie importanti. Pare che io sia destinata a incontrare e conoscere soltanto personaggi usciti da un libro di Auster o di Pennac. Non farò nomi, sono complimenti troppo grossi per avere pure un destinatario...


lunedì 13 febbraio 2012

Let's get lost in books #1-2

30 Giorni di libri, giorno 1: il tuo libro preferito.
Come ogni lettore ammalato di lettura, non solo non ho un libro preferito, ma mi rifiuto pure di sceglierlo. E poi c'è lui: 


30 Giorni di libri, giorno 2: le tue citazioni preferite.
"Bene gatto, ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.

"Ah sì? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo".
L. Sepulveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

"Dear diary,

... I wish I could read."
Il dramma di un'infanzia.

venerdì 10 febbraio 2012

A Cute Monster

Diamoci pure all'autopubblicità!
Sto partecipando ad un concorso su deviantArt intitolato "Cute Monsters". Non spiego la consegna visto che non c'è molto da aggiungere al titolo: soltanto che l'illustrazione va fatta per una t-shirt.

Il mio soggetto si chiama Pedante - crasi di Penguin e Dante. Fino a stamattina non era niente più di uno scarabocchio nato durante un'ora di letteratura per augurare buona fortuna ad un'amica. A voi!



Se voleste aiutarmi, vi chiederei di seguire il link; se l'illustrazione vi piace, basta che clicchiate sul tasto "I'd Wear It!" in alto a destra...
Eternamente riconoscente a vossignori!

mercoledì 1 febbraio 2012

Let it snow

C'è un gioco che faccio spesso quando nevica.
Guardo sopra di me nel turbine di neve e scelgo un fiocco. Poi lo seguo con lo sguardo mentre cade fino a terra, dove lo vedo scomparire. 
E' come se il mondo si sbriciolasse e in granelli incostanti arrivasse fino a noi, che col naso alzato ci lasciamo cadere addosso il cielo.

martedì 31 gennaio 2012

Eppure sente di avere le ali.

"Cos'è dunque l'umile Psiche in origine? Un soffio che passa, un seme che ondeggia, un uccello battuto dai venti, che emigra di vita in vita. E tuttavia, di naufragio in naufragio, attraverso milioni di anni, è diventata la figlia di Dio, e non ha più altra patria che il cielo! Ecco perché la poesia greca, con un simbolismo così profondo e così luminoso, ha paragonato l'anima ad un insetto alato, ora verme della terra, ora farfalla celeste. Quante volte è stata essa crisalide e quante farfalla? Non lo saprà giammai, e pure sente di avere le ali..."
(E. Schuré, I Grandi Iniziati, Vol. II - Pitagora) 
Eppure sente di avere le ali.
Torna a farsi sentire in questi hard times for dreamers l'antibiotico per i nostri mal di stomaco esistenziali. La lettura. Che si batte forte sul petto e digrigna dolcemente "sono qua".

giovedì 12 gennaio 2012

Storks and cabbages

E così a partire da stasera noi fratelli siamo in tre...
Cosa si dice a una bambina appena nata dopo aver letto Pitagora? Benvenuta? Bentornata?
Evoè, piccola Gemma.

giovedì 5 gennaio 2012

Atana fever

I do love Moebius.
Leggerlo è come colorarsi gli occhi di nuovo.

ॐ, mrs Rigby

Per la mia lista: "Le domande che faccio a tutti quando veramente mi interessa la risposta di una persona sola"


Si può avere nostalgia di posti dove non sei stato? Di persone che non conosci?


All the lonely people, where do they all come from? 
 -  The Beatles 
A proposito, auguri a tutti.