mercoledì 25 luglio 2012

Dieci piccoli insindacabili diritti


Stamattina mi sono divertita a compilare questo simpatico meme trovato su Fiumi di Parole. La prima volta che ho letto Come un romanzo ero solo una bambina. Una piccola maschiaccia affamata di storie che, finito di razziare i livelli inferiori delle libreria, era passata a quelli superiori, dove c'erano i libri "da grandi"...
Una cosa che mi è rimasta, che mi sono segnata nelle riletture successive, è questa frase: 
" In argot francese leggere si dice ligoter, che vuole anche dire 'incatenare'. Nel linguaggio figurato un grosso libro è un mattone.  
Sciogliete quelle catene e il mattone diventerà una nuvola.  "
Ed ora, il meme...






1) Il diritto di non leggere
Gli autori russi non mi hanno mai preso. Ho iniziato e finito ieri un libro di Dostoevskij, ma oltre a quello niente: la mia esperienza si ferma a racconti vari di autori più (Gogol') o meno noti, ad un primo approccio con Tolstoj, ma non ci posso fare nulla; non mi attirano. Problema di lingua? La curiosità mi rimane sempre, conto su quella. Magari un giorno riuscirò ad apprezzare.
2) Il diritto di saltare le pagine. 
Mi viene in mente... le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, sei libri passati a sbirciare la fine delle pagine, le battute parlate o le conclusioni dei capitoli, soltanto per sacramentare mezzo secondo dopo e tornare furiosamente indietro con l'intento di capire come esattamente si arrivava a quel punto.
3) Il diritto di non finire un libro
L'unico libro che non ho mai finito (nel senso di abbandonare) è Il Milione di Marco Polo. Me lo tengo così, sulla fedina penale di lettrice, a ricordarmi che ho dei limiti anch'io.
4) Il diritto di rileggere
Oh, be', tutti i libri dell'infanzia, in primis Harry Potter. E su questo non transigo. Vi è mai capitato di rimettere a posto la stanza (o il comodino, la libreria, un posto dove tenete i libri) quando all'improvviso vi ritrovate in mano un volumetto degl'Istrici della Salani che leggevate da piccoli, un Roald Dahl, una Bianca Pitzorno, e senza pensarci un attimo, come fosse la cosa più naturale del mondo, vi mettere a spizzicare a caso, poi leggete la fine, poi l'inizio, e alla fine rimanete là in ginocchio assorti nella lettura finché non l'avete finito ancora? E' uno dei pochi motivi per cui metto veramente a posto camera mia.
5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa. 
Tanta gente fa smorfie davanti ai fumetti, ma sempre di letture si tratta. Non capisco quelli che si riservano un solo gusto: se leggo fumetti non leggo libri, se leggo libri non leggo fumetti. E Neil Gaiman non è Topolino...
6) Il diritto al bovarismo
"A un cerbiatto somiglia il mio amore", "Lunamoonda", Pennac, Benni, e quanto dolceamaro sarebbe continuare questa lista infinita.
7) Il diritto di leggere ovunque
L'ultimo libro di Martin che ho finito mi ha accompagnato 24 su 24. Lo leggevo veramente ovunque: colazione, pranzo, durante le faccende, mentre stavo al pc, mentre ero al telefono (un paio di persone mi uccideranno), in autobus, in vacanza, sulle panchine davanti casa, sul davanzale, in cucina, a cena sotto il tavolo, in bagno (siano benedette le letture in bagno), in auto (non guido, tranquilli), in piedi fuori dalle porte troppo presa dal capitolo per bussare, con le dita sui tasti del cellulare troppo assorta per comporre un messaggio, alla fermata dell'autobus con le lacrime agli occhi davanti alla gente un attimo prima di salire... ma è una regola piuttosto generale. Alcuni libri richiedono posti in cui essere letti (e questo lo vorrei approfondire), altri hanno semplicemente bisogno che tu lo faccia. E tu hai bisogno di loro. Così trovi il tempo, e per quanto riguarda il luogo... a chi interessa il dove, se ci sono anche soltanto sei minuti di "quando"?
8) Il diritto di spizzicare. 
Spesso mi godo La Bussola d'Oro in pillole. Prendo i pezzi che più mi piacciono e li rileggo con trasporto. Mi capita con pochi libri, di solito se li riprendo in mano finisco per rileggerli che lo voglia o no, ma se il testo ha quella determinata intensità... be', basta anche uno sguardo ad una sola pagina per colmare una giornata.
9) Il diritto di leggere ad alta voce
Leggo spesso ad alta voce i dialoghi o le cose solenni. Capita nei testi in poesia; spesso le parole hanno necessità di essere assaggiate, letteralmente, le devi sentire sulle labbra e sulla lingua, proprio come un bacio. Per i classici è lo stesso discorso: sia in greco che in latino, sia in prosa che in versi, sia la traduzione che il testo originale (ma il testo originale soprattutto).
10) Il diritto di tacere.
"Com'è questo libro?"
"..."
E quella è una risposta.


4 commenti:

  1. L'ultimo di Martin è stato anche per me un compagno 24/7. Solo che mi trovavo a Parigi... ehm... e mi sono letto quel migliaio di pagine su una panchina, alle Tuileries, tra la cena e il letto, anziché uscire.
    Non ho ancora deciso se ne è valsa la pena. In fondo, se ci metterà altri sei anni a produrre il sesto...

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    1. No, non ci metterà altri sei anni, del resto... ha una nuova generazione di personaggi pronti per il macello. E una nuova orda di fan post-telefilm che lo minacciano di linciaggio.
      ( A proposito, oggi ho trovato questa cosa che mi ha inquietata in modo unico
      http://i.qkme.me/3626nl.jpg )

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    2. (Sì, è alquanto minaccioso... ma giusto per curiosità, lo segui in italiano o in inglese? Mi sa che l'ultimo non è ancora stato pubblicato per intero nell'italico idioma.)
      Comunque, ricordo l'epilogo di AFfC, dove c'è scritto che il successore sarebbe uscito l'anno seguente, quindi nel 2006. È uscito l'anno scorso.
      E soprattutto, solo un misero capitoletto su Dorne!

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  2. I libri di Martin sono così idolatrati che ho paura di restarne delusa... Il trono di spade ce l'ho sulla scrivania da mesi; è lì che mi guarda implorante, eppure non ho ancora trovato il coraggio di aprirlo XD.
    Io non faccio smorfie davanti a niente ^^ non ci trovo niente di male né nei fumetti, né nei romance (che leggo)... forse mi sta un pochino antipatico l'urban fantasy, non per snobismo ma perché ho preso troppe cantonate :D
    Harry Potter è una delle poche saghe che piace praticamente a tutti... io lo amo *-* è bello trovarsi d'accordo su un libro con così tante persone.
    Ah, un'ultima cosa: fantastica la citazione di Mc.Candless/Thoreau, è in assoluto la mia preferita

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